
FEMMINE DIFFORMI

Penelope è W!
Questo evento raccoglie materiali visivi, sonori e corporei emersi dalla ricerca individuale e collettiva sul mito di Penelope iniziata nel 2019.
La ricerca di arte relazionale e partecipata è nata dal gruppo LABIArts e dal collettivo Femmine Difformi.
Una testimonianza attiva di rete al femminile, in un periodo di chiusure e zone rosse, per far fronte alla paura e alla solitudine sociale che ci ha attraversate ma non possedute.
L'intento è quello di condividere lo spirito creativo che nutre il gruppo e che trasforma i pensieri, a volte confusi e ossessivi, in potenziale bellezza.
Una narrazione del sentire femminile in un rispecchiamento caleidoscopico in cui il mito di Penelope viene destrutturato e rielaborato.
Penelope, il tempo, il telaio.
Tessere, disfare e tessere di nuovo, sono metafora del perpetuo divenire del tempo ed evocano il senso dell’impermanenza intrinseca nelle nostre esistenze.
partecipano:
Marzia Alati, Marina Di Mattei, Silva Masini, Elide Menegatti, Tiziana Moggi, Carmela Pistidda,
Monica Serra, Daniela Spaggiari, Isabella Tholozan, Maria Antonietta Zignaigo
Testi e voci:
Tessere - Silva Masini
Il tempo - Tiziana Moggi
Vieni a giocare - Daniela Spaggiari
Femenifonia 1- Weaving voices a cura di Lara Patrizio e FD
con la partecipazione straordinaria di Matilde Caravaggio - voce di bambina
Femmine Difformi è un collettivo di donne che sperimentano nuovi equilibri e modi di stare insieme nella creatività portando avanti un'esplorazione del femminile e dell'ambiente attraverso l'arte relazionale, nelle declinazioni tanto intime quanto sociali.
Uno spazio work in progress da plasmare insieme, aperto e gratuito.
Difformazione come possibilità di contrastare l’omologazione che la società ha sull’Essere e riappropriarsi della propria forma.
Obiettivo: fare rete, confrontarsi e creare insieme forme diverse di vita libera.
Intendiamo l'Arte come possibilità partecipata di comunicazione e trasformazione, luogo d'incontro e scambio di idee.
FEMMINE DIFFORMI

foto nel sito a cura di
Silva Masini