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Femmine Difformi Project

Presentazione e discussione del video Il corpo che sogna a Roma


Sabato 13 febbraio 2016 sarà presentato per la prima volta a Roma* "Il corpo che sogna",

video girato e montato in soli 5 giorni all'isola d'Elba insieme a 14 donne del gruppo Femmine Difformi project e 3 componenti del collettivo di Cine sin Autor

Femmine Difformi project è un progetto di arte sociale ideato da Silva Masini nel 2011 e partecipato da più di 200 donne in diverse città. Uno spazio libero e gratuito per osservare, conoscere e trasformare stereotipi femminili discriminanti, favorendo lo scambio e il dialogo tra donne.

Gli incontri si basano sulla discussione di temi sociali legati alla questione femminile e sull’utilizzo della creatività per dar voce al proprio sentire, in una condivisione basata sull’ascolto, l’accoglienza, la valorizzazione e il rispetto. Gli spunti per la ricerca introspettiva s’ispirano alla Gestalt, alla Musicarterapia nella Globalità dei Linguaggi, all’Analisi Transazionale, alla Psicogenalogia. Le ferite personali trovano nell’abbraccio metaforico di altre donne un grembo che avvolge e cura, nell’Arte uno strumento per inventare la propria nuova Forma.

Gli strumenti operativi per la rappresentazione dei temi che emergono sono infatti la Performance, le Arti visive e multimediali. Le Azioni si nutrono della dimensione onirica dei riti di trasformazione e della gestualità simbolica di ogni partecipante. Il cuore del lavoro è la possibilità di trasformare sofferenze, giudizi, inibizioni, costrizioni, violenze, attraverso lo smascheramento e la sdrammatizzazione creativa.

Dal desiderio di una condivisione più ampia nasce l’idea di un documento visivo che raccolga alcuni dei momenti speciali vissuti insieme, immaginandolo come uno strumento di incontro e discussione.

Il corpo che sogna viene realizzato all'isola d'Elba nel settembre 2015 grazie alla preziosa collaborazione del collettivo Cine sin Autor, che opera metodologicamente in modo assembleare e partecipato. Il video è girato e montato in soli 5 giorni, da 3 operatori di Cine sin Autor e 14 donne. Una full-immersion in cui, oltre ad una stretta convivenza, il gruppo lavora in un sistema comunitario aperto, discutendo e scegliendo insieme il taglio del filmato, le riprese e il montaggio video. Un’esperienza creativa di valore sociale oltre che artistico, che dà luogo a un documento collettivo in cui il sentire personale risuona e prende forma integrandosi in una espressione corale.

Il corpo che sogna è un’esperienza poetica di vissuti femminili, esplorati e narrati individualmente e in gruppo in un caleidoscopio di sensazioni, frammenti emotivi, evocazioni oniriche. 14 labirinti di un complesso viaggio che non ha un inizio né una fine. Il filo conduttore è l’acqua in tutte le sue forme vitali, capace di contenere, cullare e lavare via il superfluo.

Il paesaggio sottomarino e i corpi liberi riaccendono memorie arcaiche di vita primordiale; nasce il desiderio di seguirli nelle profondità del blu, di spogliarsi delle strutture che nel tempo hanno condizionato e sommerso il nostro essere. Poi, catapultati da un corpo all’altro, tra frammenti di sogni diversi ma con risonanze comuni, ritroviamo la varietà multicolore dei personaggi; i loro rituali simbolici dentro a paesaggi surreali ci lasciano disorientati nel labirinto interiore.

È un sogno?

È la Vita?

È un continuo domandarsi rispettando il silenzio del mistero?

Il corpo che sogna è una dichiarazione della nostra uguaglianza come esseri umani, il suggerimento che il dolore, la sofferenza, le difformità, le debolezze di qualsiasi tipo possono essere trasformate nella dimensione artistica, poetica ma soprattutto collettiva, nella condivisione del nostro Essere, del desiderio di Esistere al posto di resistere.

Un invito alla riflessione, all'empatia, alla compassione; una spinta al risveglio delle potenzialità innate.

*Proiezione, presentazione e discussione de “Il Corpo che sogna”, alle ore 15 presso Centro Culturale Municipale GIORGIO MORANDI, Viale Giorgio Morandi Snc, all'interno del Complesso Ater

(ingresso lato opposto alla chiesa di San Cirillo Alessandrino (quartiere Tor Sapienza), Roma

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