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LA SVAMP

 

 

Regina delle mie Illusioni

Svolazza la mia gonna sul passo leggero

sopra un baratro inconsapevole.

Nella perfetta felicità del mio sogno,

palcoscenico di ricordi mille mille mille volte reinterpretato,

mi affido tutta al castello instabile e rischioso,

meraviglioso castello in aria del mio essere evanescente e sensuale.

 

Donna sospesa

in un fantastico mondo trasparente,

in attesa di un amore, di una nuvola che mi porti via…

Il mondo reale potrebbe distruggere in un soffio i miei rossi petali,

come un'improvvisa bufera di vento.

 

Ma la Vita mi guarda e mi chiama….

Scendo infine ad incontrarla, inspiegabile Vita,

Mare in tempesta, grigio, con la sua voce penetrante.

Mi giro un attimo e ti guardo

sontuoso castello sospeso in alto sopra di me,

vecchio castello arrugginito.

 

Non posso desiderare nient'altro che entrare dentro di te,

Mare immenso che capovolgi le tue alte onde verso di me.

Potrei avere paura, ma ti guardo e so che voglio affrontarti,

so che entrerò dentro di te.

Ti guardo e ti chiamo con il suono che dà il nome alle cose

e ti chiedo di accogliermi.

 

Entro sola, sola con la mia forza, per incontrare la tua forza,

la tua energia di vita primordiale che forma le mie cellule.

Le onde alte con fragore di draghi si lanciano verso di me.

Che cosa posso regalarti?

Lancio le mie rose rosse una dopo l'altra verso la tua onda

quando è nel punto più alto.

Rossi pezzi di cuore ti regalo per chiederti di non inghiottirmi, di non soffocarmi.

Entro dentro di te per riconoscere la tua furia,

urli di onde che si alzano a mostrarmi la tua natura oggi.

 

Non ho paura e avanzo ancora.

 

La tua acqua salata mi sommerge,

i piedi perdono in un attimo il contatto con la terra mentre schiaffeggi il mio corpo

e i miei polmoni chiedono aria.

 

Non ho paura, emergo e avanzo ancora.

 

Le onde si alzano ancora di più,

di nuovo mi trascini in fondo con te,

appena un respiro e poi un'altra onda ancora, tre, quattro.

Potresti vincere tu.

 

Non ho paura e riemergo.

 

Che cosa vuoi da me, ti ho regalato i miei guanti di seta e i miei pezzi di cuore,

che cosa vuoi, la mia pelle?

Vola il mio vestito da sera nero, aspetto la tua onda più alta e le mie mani lo lanciano più in alto di te.

Tu lo inghiotti in un attimo e lo terrai per sempre,

ora sei sazio e forse mi concedi una tregua.

 

Dentro di te, immenso Mare di energia inarrestabile e indomabile,

il mio corpo non ha più difese, la lotta ora è pari, corpo a corpo, la mia forza si misura con la tua.

 

Potente, resistente, coraggiosa, elastica,

io ti posso affrontare Mare della Vita,

dentro a tutto ciò che mi rovesci addosso,

nelle inaspettate prove,

nel dolore straziante,

nel leggero volo dei gabbiani,

nell'infinito cielo azzurro,

nella luce del sole riflessa in mille sorrisi,

nei suoni di voci musiche di luna,

con la felicità di essere in tutto questo.

 

Mi restituisce il Mare le mie rosse rose, con dolcezza, come promessa di serenità e cura.

 

Sono DONNA

Sono VIVA

 

Nel lontano scorrere del tempo è riaffiorata la mia storia, le origini dimenticate. Ho aperto quei ricordi, l'inizio di questa mia lunga strada percorsa. Forse non l'avrei mai fatto se non insieme alle altre donne.

Ho potuto meravigliarmi della loro storia, della mia... Scoprire che abbiamo sofferto e gioito insieme, anche se con alcune non ci eravamo mai incontrate prima.

Abbiamo creato sempre uno spazio accogliente e caldo, abbiamo mangiato e riso insieme, abbracciando ogni volta le nostre diversità.

 

Anonime nei nostri visi e vestiti quotidiani di donne comuni, ci siamo scoperte potenti, preziose unicità a cui abbiamo dato Forme e Colori nello Spazio.

Abbiamo trasformato luoghi vuoti e silenziosi in palcoscenici sacri, su cui rappresentare il nostro esistere in quel momento, intere, autentiche e belle.

Abbiamo “giocato” il nostro personaggio con ciò che ci fa soffrire, perché è meglio provare questo gioco che credere di aver superato quella sofferenza per sempre.

 

Quando noi donne liberiamo il nostro potere creativo e la nostra follia, senza paura di dispiacere a qualcuno, così come quando partoriamo i figli, siamo capaci di cavalcare il vortice del sottile confine tra vita e morte: il tempo pieno e il tempo vuoto dell'eterno ciclo dell'universo.

Subito dopo siamo capaci di ritornare alle nostre piccole, ripetitive, indispensabili azioni quotidiane per sostenere la vita.

 

Durante i nostri incontri abbiamo avuto il coraggio di lasciarci guardare per ciò che siamo, offrendo la nostra storia segreta che rimarrà nelle immagini come testimonianza di questo lavoro fatto insieme.

Così sarà possibile comprendere che, ciascuna nella sua unicità, siamo uguali a tutte le altre Donne.


Sono grata a chi ha partecipato a questo percorso, sono grata a chi ha ideato questo progetto e ci ha guidato dando valore a ciascuna di noi, come un giardiniere cura ogni fiore del suo giardino.

 

                                                                                                                                                                                                     Marina Chiarelotto

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