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  • Femmine Difformi Project

Io come un albero, noi come una foresta

Cosa suggerisce la natura alla specie umana?


di Marzia Alati


C’è chi dice che “la bellezza sta negli occhi di guarda” io aggiungo “e nel cuore di chi si lascia innamorare e

meravigliare”.

Sono Marzia Alati e da sempre abito nella periferia nord-est di Milano, un luogo spesso ostile dove il cemento, il traffico, lo smog è predominante, un luogo dove la natura resta ai margini della città e spesso non ci accorgiamo di lei. Diverso tempo fa ho voluto fare questo esperimento, nato pressoché come un gioco: uscire di case per andare da nessuna parte, recuperando il tempo lento suggerito dalla natura, attraversando la città di Milano a piedi e recuperando lo sguardo del bambino, che si lascia meravigliare, esplorando il mondo per la prima volta.

Così ho riscoperto il mio territorio, una periferia piena di parchi, di alberi e di persone che hanno voglia di costruire una rete di relazioni attraverso associazioni, comitati di quartiere e collettivi attivi che restituiscono bellezza ai propri territori, proprio come fa un albero.

Alberi e Uomini che insieme abitano la città senza consumarla ma, nutrendosi e nutrendola.

In questo viaggio surreale, mi chiedo se la città sia un buon posto per un albero e cosa ci racconterebbe un albero della città!?

Così ascolto la città e sento

un albero bisbigliare, che vuole raccontare la sua storia, ma che nel caos della città diventa quasi un

mormorio, un fruscio, un sibilare di suoni.

Camminare lentamente per la città.

Fermarsi. Ascoltare.

La Città ha storie nascoste, segrete e senza tempo e gli alberi lo sanno, loro c’erano

…e mi chiedo se la città sia un buon posto per un albero.


Osservo la Città, con uno sguardo lento ed esplorativo, così vedo parchi, giardini, fiumi e canali.

Vedo alberi secolari, grandi piazze con bambini che corrono e qualcuno seduto atterra, a giocare con la terra. Vedo donne su una panchina a chiacchierare fino al crepuscolo.

Vedo ragazzi in bicicletta dove vince chi arriva primo. Vedo il bar dove incontri sempre un amico, il panettiere che mette via per me il pane fresco e lo conserva fino a mezzogiorno.

Vedo un’amica che ti viene a far visita per un caffè senza programmarlo.

Vedo il pic-nic nel parchetto pubblico. Le montagne che si vedono solo se deve piovere. Il cambio di programma per un incontro imprevisto. Il concerto, il film al cinema e il teatro.

Vedo la grigliata la domenica pomeriggio. I pranzi domenicali in famiglia. Il silenzio in agosto.

Vedo i gabbiani sul canale della Martesana. Le strade che prendono vita alla fine di una giornata.

Vedo Milano, meravigliata!

…e mi chiedo se la città sia un buon posto per un albero.


Infine incontro la Città,

Alberi e Uomini grandi e secolari, che tanto hanno conosciuto, di una saggezza antica che poco dicono e tanto raccontano. Mi fermo, non corro. Il tempo non lo guardo, non lo penso, non esiste.

Cammino lentamente.

Così vivo.

Un caffè e dei biscotti: una storia.

Una panchina, mi siedo, una risata: una storia.

Una telefonata, senza tempo che abbraccia metà del pomeriggio: un’altra storia.

Per strada, mi fermo, mi presento, ascolto: ecco un’altra storia.

In metropolitana, faccio passare il mio treno, prendo il prossimo, mi siedo, ascolto: una storia.

Lungo i corsi d’acqua, cammino lentamente, mi fermo, lo guardo, ascolto: una storia.

Alberi e Uomini che vivono e rendono la città una Città.


Ascolto, Osservo e Incontro la Città.


Storie di Alberi e Uomini che parlano di ricordi, di speranze, di sogni.

Storie che parlano dei tempi dei nonni e di quelli dei nostri figli,

di quelli che torneranno o di chi ancora non è nato.

Storie che parlano del mondo di sotto:

di terra e sassolini, radici che si fanno strada e sostengono le montagne.

Storie del mondo di sopra:

in alto a tanti metri da terra. Storie di cielo e di nuvole, di sole e di luce, di foglie e di rami, di nidi e primi voli, di sogni ed immaginazione.

Cammino per la Città e guardo il mondo di sotto e poi il mondo di sopra e in mezzo c’è un Albero, con tutte le sue storie, i suoi saperi e i suoi segreti.


Alberi e Uomini, un binomio antico come la nostra Madre Terra.

Ogni Albero è una storia da ascoltare. Ogni Uomo è un universo da scoprire, per poterle conoscere ci vuole un tempo lento, diverso, il tempo della natura.



Un viaggio che ci invita a tornare ad abitare i nostri territori e lasciare traccia, segno e a costruire sogni insieme agli altri, perché sognare da soli non è semplice ed è anche noioso. Costruire comunità per poter dar vita ai nostri territori.

È un invito a osservare la natura con pazienza tentando di imitarla, la natura ci suggerisce delle modalità di vita virtuose e sostenibili, dove la bellezza è sempre presente.

Un viaggio che invita sia la comunità bambina che la comunità adulta a fare questo percorso, ancora meglio se insieme per poter ritrovarsi tutti un po' più grandi e a costruire “foResta” insieme.


Un lavoro che negli anni è diventato un albo illustrato “FoResta in città. AlberiUomini che la abitano”, un Cd musicale, una mostra, uno spettacolo, che viene portato nelle scuole primarie e secondarie, un lavoro che non può fare altro che espandersi proprio come fa un albero e che incontra chiunque abbia voglia di salire su un albero e guardare il mondo da lassù, per poter immaginare un futuro insieme.



PER QUESTO, TORNIAMO AD OSSERVARE LA NATURA ANCHE IN CITTÀ E A TENTARE DI IMITARLA… SCOPRIREMO CHE L’IMPOSSIBILE PUÒ DIVENTARE POSSIBILE.



Per ulteriori informazioni


Marzia Alati

0039 3389548471


ascolta il CD:


social:

istagram: #forestaincitta


podcast RADIO POP

https://www.radiopopolare.it/podcast/foresta-in-citta-seconda-parte/

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